curare
in profondità
oltre al sintomo
curare in profondità oltre al sintomo
Progetto Insegnanti Video Area corsi

La Postura: cos'è e come correggerla

 

Il corpo obbedisce a tre leggi:

1. Equilibrio 

2. Economia

3. Confort (assenza di dolore). 

 

Nello schema fisiologico (quindi in uno stato di normalità), l’equilibrio è di primaria importanza in ogni sua dimensione: osteoarticolare e muscolare, viscerale, emodinamica, ormonale, neurologica e le soluzioni adottate sono economiche. Poiché lo schema di funzionamento è fisiologico, è certamente confortevole. 


 

 

Nello schema di adattamento invece (dove il corpo e la psiche hanno necessità di trovare delle compensazioni), l’organizzazione del corpo cerca di conservare l’equilibrio, ma accordando priorità all’assenza di dolore.  

 

 

La persona fa di tutto pur di non soffrire. Nasconde, si distorce, diminuisce la sua mobilità nella misura in cui questi adattamenti difensivi, meno economici, gli fanno ritrovare il confort. 

Si paga il nostro confort e il nostro equilibrio con un maggior dispendio di energia, da cui deriva una notevole stanchezza. Se il gioco del compenso muscolare non è sufficiente a nascondere, la persona non può rendere sicura la sua verticalizzazione ed è costretta a stare a letto. 

 

L’individuo in stazione eretta è un compromesso tra la verticalizzazione e il bisogno di nascondere i suoi problemi di ogni ordine. 

L’organizzazione generale del corpo risponde ad una necessità di relazione nella vita. 

Il corpo è fatto per osservare, percepire, reagire, dare. 

 

 

Postura e meccanismi che la regolano

 

Il mantenimento e la costante correzione della postura, comporta una attivazione continua di diversi gruppi muscolari che sono attivati da aree del sistema nervoso centrale sia corticale che sotto corticale.

Le aree motorie del sistema nervoso che gestiscono gli aggiustamenti della postura, ricevono continue afferenze sensoriali quali: 

* stimoli visivi

* vestibolari

* somatosensoriali (le vie somatosensoriali sono delle vie nervose afferenti sensitive che trasmettono impulsi della sensibilità tattile, propriocettiva, termica e dolorifica).

 

La postura quindi è la risultante dinamica di un sistema di controllo neuro sensoriale che informa ed attiva attraverso un sistema complesso di aree cerebrali, l’apparato motore effettore.

In altri termini, il sistema nervoso centrale utilizza tutte queste informazioni sensoriali, per avere la consapevolezza della posizione del corpo e poter impostare correttamente quanto voluto nei confronti del mondo esterno e di se stesso.

 

Ecco un’atra definizione di postura più olistica e più vicina alla persona:

"...la postura è espressione di un vissuto ereditato, di un vissuto personale, della formazione e deformazione culturale, di memorie dei propri traumi fisici ed emotivi, del tipo di vita e di stress che conduciamo, del tipo di lavoro e di sport a cui ci siamo assoggettati nel tempo; postura è il modo in cui respiriamo, il modo in cui stiamo in piedi, ci atteggiamo e ci rapportiamo con noi stessi e con gli altri. La nostra postura è espressione della nostra storia".

(D.Raggi, 1998)

 

 

La postura corretta

 

La buona postura è rappresentata da un buon equilibrio muscolare e scheletrico che protegge le strutture portanti del corpo da una lesione o da deformità. In queste situazioni i muscoli lavorano in modo efficace e gli organi toracici e addominali si trovano in posizione ottimale, al contrario di quanto accade in una postura scorretta, dove le relazioni tra le parti del corpo sono alterate e producono aumenti di tensione.

 

Vediamo i punti di riferimento in proiezione laterale che ci permettono di valutare la postura di una persona. Nell’immagine intanto si possono notare diverse tipologie di posture dove quella ideale è rappresentata dalla prima partendo da destra. 

 

  

 

 

 

Nella veduta laterale, la linea di riferimento standard rappresenta la proiezione della linea di gravità, che divide ipoteticamente e asimmetricamente il corpo in una porzione anteriore e in una posteriore di peso equivalente come segue: 

* apice del cranio, passante attraverso il centro dell'orecchio permettendo di mantenere la testa eretta in posizione ben equilibrata senza tensioni muscolari.

* davanti alla colonna tratto dorsale, il quale risulta leggermente convesso posteriormente. 

* incrocia la colonna lombare a livello di L3

* passa davanti al sacro 

* leggermente indietro rispetto lalla testa del femore con le anche né flesse né estese. 

* segue l’asse del femore e passa davanti all’articolazione del ginocchio (né flesso né iperesteso), passa lungo l’asse della tibia e dell’articolazione tibio-tarsica in avanti rispetto il malleolo esterno con la gamba perpendicolare alla pianta del piede  

 

Nella veduta anteroposteriore gli allineamenti sono i seguenti:

* la linea di gravità passa lungo la linea mediana del corpo, dal vertice del cranio fino a cadere tra i due malleoli in maniera equidistante

* Devono essere alla stessa altezza gli occhi, le spalle, le scapole, le creste iliache, i grandi trocanteri, le ginocchia e i malleoli.

* Devono rimanere rispettati gli spazi tra gli arti superiori e il tronco (triangolo della taglia)

* gli arti inferiori devono essere dritti senza valgismi o varismi sia a livello delle ginocchia che delle tibie

* l’appoggio dei piedi al suolo deve essere corretto senza presentare una deformità in piattismo o cavismo.

 

 

 

 

E' comune che il sistema posturale, direttamente legato (come da definizione) alla singola ed individuale storia di ognuno di noi, con il passare del tempo vada incontro a modificazioni e distorsioni. In un primo momento, il "sistema" pur di accontentare le necessità consce e inconsce della persona, cercherà di compensare in qualche modo (spalla più alta, rotazioni del bacino, atteggiamenti scoliotici, vizi di appoggio plantare, testa inclinata etc.) fino a quando ne avrà la possibilità.

 

 

 

In un secondo momento, invece, quando le capacità compensatorie dell'organismo non riusciranno più a soddisfare le esigenze del soggetto, si interromperanno e  compariranno sintomi e problematiche come:cefalee, cervicalgie, nevralgie, difetti di masticazione e dell'occlusione dentale, dorsalgie, lombalgie, lombo sciatalgie, dolori alle spalle, alle braccia, alle anche, alle ginocchia, alle caviglie, ma anche disturbi meno noti come difficoltà a guidare la notte o di concentrazione nella lettura, mal destrezza, click mandibolari etc. Sintomi e disturbi che complicano e condizionano notevolmente la vita quotidiana e di conseguenza, la nostra psiche.

 

 

 

 

 

Le alterazioni morfologiche

 

Da un punto di vista strettamente fisico quindi, la postura è la posizione del nostro corpo nello spazio e la relazione dei segmenti corporei tra loro. Avere una postura corretta come abbiamo visto al'inizio di questa tematica, significa mantenere una posizione fisiologicamente ottimale e di equilibrio del corpo idonea a vincere la gravità attraverso il minor dispendio energetico e mantenedo un buon confort. Tutto questo è facile dirlo e spiegarlo a parole, ma molto difficile e complesso è attuarlo, poiché esistono delle cosiddette “alterazioni morfologiche” che impediscono o alterano la dinamicità e staticità della persona. 

Queste alterazioni morfologiche sono dei cambiamenti del nostro assetto corporeo che avvengono maggiormente nell’età evolutiva si distinguono in: 

 

1. Turbe psicomotorie

2. Atteggiamenti viziati 

3. Paramorfismi

4. Dismorfismi. 

 

1. Le turbe psicomotorie più che essere delle vere e proprie alterazioni morfologiche, ne sono spesso la causa e vengono determinate da carenza o inadeguatezza di esperienze su di un piano fisico, psichico ed emotivo. 

 

 

 

2. Gli atteggiamenti viziati sono delle posizione poco armoniche e fisiologiche della fanciullezza, ma che spesso troviamo anche nell'adulto, che si ripercuotono nel tempo modificando negativamente la dinamicità e la staticità del corpo del soggetto. 

 

                                                                                  

 

3. I paramorfismi (aldilà della forma), sono dei vizi dell’assetto corporeo e delle modificazioni dell’apparato locomotore (generalmente a carico del bacino, colonna vertebrale e cingolo scapolo omerale), che non intaccano ancora il complesso scheletrico; essi sono generalmente il frutto di:

* turbe psico motorie

* sviluppo e crescita improvvisa del soggetto non accompagnata da un idoneo sviluppo muscolare 

* atteggiamenti viziati mantenuti a lungo e quindi memorizzati dalla mente e dal SNC come utili e convenienti. 

I paramorfismi sono pertanto alterazioni ancora correggibili, purché si intervenga prontamente sulle cause che li generano. Generalmente 

 

 

 

4. I dismorfismi sono delle alterazioni morfologiche in cui risulta interessata la componente osseo articolare.

Possono essere presenti sin dalla nascita (ereditati, per predisposizione genetica o problemi durante la gestazione come cattive posture del feto all’interno dell’utero o altri problemi insorti alla madre durante la gravidanza) ma spesso sono la conseguenza di una mancanza di correzione delle prime tre problematiche illustrate precedentemente. 

Per la correzione dei dismorfismi, a differenza dei paramorfismi che richiedono dei cicli di ginnastica posturale e degli esercizi di prevenzione adeguati, c’è bisogno di trattamenti ortopedici, ma la stessa rieducazione posturale e tutte le discipline psicofisiche di maggior rilievo come ad esempio lo Yoga terapeutico, rappresentano un indispensabile aiuto per il miglioramento di queste importanti alterazioni fisiche.

 

Vediamo quali sono i principali dismorfismi che possono modificare la postura, tenendo di conto che i segmenti scheletrici sono l’uno collegato all’altro come i vagoni di un treno, in maniera tale che se solo uno non rispetta gli allineamenti, può perturbare l’armonia di tutto lo scheletro e spesso l’intero equilibrio psicofisico.  

 

 

Piedi piatti

 

Malformazione del piede dove risultano alterati i rapporti anatomici, caratterizzati dalla riduzione dell'arco plantare e dal conseguente aumento della superficie d'appoggio della pianta del piede.

 

 

                                                                     

 

 

 

Piedi cavi

 

Malformazione del piede dove l'area di appoggio è limitata alla parte anteriore ed al calcagno, la parte intermedia ha un contatto limitato o assente con la base di appoggio.

 

                                                         

 

 

 

Ginocchia vare

 


Il ginocchio si definisce varo quando il femore e la tibia non sono perfettamente allineati, ma formano un angolo ottuso aperto medialmente (cioè verso l'altro ginocchio). Questa condizione determina un aspetto degli arti inferiori a "parentesi contrapposte": ().

 

 

 

 

 

Ginocchia valghe

 

Si definiscono valghe quando l'asse posturale della gamba tende a deviare verso l'esterno, portando le ginocchia ad avvicinarsi l'una all'altra.

 

                                                       

 

 

 

Ginocchia in recurvatum

 

Il ginocchio recurvato è l'iperestensione del ginocchio verso la posteriorità. Quando il soggetto distende il ginocchio completamente, a causa il più delle volte di una lassità capsulo legamentosa l'articolazione non ha un arresto corretto, e si viene a creare uno "sfondamento" del ginocchio verso la posteriorità.

                                                                                       
  

 

 

Ginocchia in flexum

 


Al contrario del precedente quando il ginocchio per diversi motivi rimane flesso in avanti. Questa problematica spesso è il frutto di malattie articolari come l'artrosi, o molto spesso traumi e interventi dell'articolazione mal riabilitati. 

 

                                                                              

 

 

Dismetria arti inferiori

 

Quando un arto inferiore risulta essere più corto del controlaterale. Questo porta ad una inevitabile inclinazione del bacino e la comparsa spesso di curve scoliotiche sull’intera colonna vertebrale

                                                        

 

 

 

Scoliosi della colonna vertebrale

 

Si presenta come una deviazione laterale, permanente, della colonna vertebrale associata alla rotazione dei corpi vertebrali. Questa rotazione si accompagna ad una deformazione dei dischi intervertebrali e a retrazioni (accorciamenti) muscolo legamentose. 

 

      

 

 

Ipercifosi dorsale

 

Rappresenta un'accentuazione della normale curvatura dorsale del rachide, con una aumentata convessità posteriore. 

 

                                                           

 

 

 

Scapole alate

 

Quando il bordo interno delle scapole si scollano dal dorso e spesso si allontanano dal tratto dorsale della colonna vertebrale.

 

                                                            

 

 

 

L’allineamento della postura

 

Ogni essere umano essendo unico ed irripetibile svilupperà una propria personale postura, che sarà strettamente condizionata dalle alterazioni morfologiche viste, ma nonostante ciò, sono state identificate alcune categorie di allineamento posturale. In base a questi allineamenti il soggetto si presenta con determinate alterazioni posturali che coinvolgono l’intero corpo, assumendo una vera e propria forma specifica. 

 

Le categorie dell’allineamento posturale

Per meglio comprendere il concetto di postura è necessario tenere conto delle seguenti categorie di allineamento:

* figura A: postura ideale

* figura 1: postura ipercifotica e lordotica

* figura 2: postura a dorso piatto

* figura 3: postura “sway-bak”, (o postura penzolante) cioè con il bacino inclinato all’indietro che, rispetto ai piedi che stanno fermi, oscilla in avanti

* figura 4: postura militare.

 

                                                           

 

La postura ideale (Fig A). In questa postura, che è la sola ad essere corretta, la colonna ha due curve convesse sul davanti (lordosi cervicale e lordosi lombare) e due curve convessa sul dietro (cifosi toracica e sacrale) mentre il bacino ha una posizione neutra.

 

La postura cifotica-lordotica (Fig 1). Questa, che è la prima delle quattro posture non corrette, evidenzia un maggiore sviluppo della cifosi dorsale, una chiusura delle spalle e un aumento della lordosi a livello lombare con la sporgenza dell’addome e con lo slittamento in avanti del bacino. La testa risulta essere notevolmente protrusa, ossia spostata in avanti. 

 

La postura a dorso piatto (Fig 2). In questa seconda postura non corretta si ha una rettilineizzazione delle curve della colonna vertebrale e un recurvatum del ginocchio.

 

La postura Sway-Back (Fig 3). La terza postura non corretta è caratterizzata dallo sviluppo di una grande lordosi ossia di una curva a forma di C con concavità posteriore, che va dal dorso fino al cavo posteriore delle ginocchia, mentre il bacino subisce un’inclinazione posteriore e scivola in avanti. Anche in questo caso la testa è protrusa.

 

La postura militare (Fig 4). Nel caso della quarta postura non corretta si evidenzia un torace sporgente ed espanso. Guardando questa postura si ha l’idea di un corpo rigido.

 

 

Avere una postura corretta non significa semplicemente mantenere la schiena diritta come spesso si sente dire. È sicuramente più complesso. La postura pertanto come si è potuto comprendere è il frutto di un’interazione di diversi aspetti che riguardano la persona, che interagiscono insieme e contemporaneamente. Vediamone i principali:

* Occorre avere una buona consapevolezza del proprio corpo.  Bisogna per questo iniziare con una sana educazione psicomotoria sin dall’infanzia, giocando il più possibile in ambienti all’aperto e utilizzando il proprio corpo in diverse situazioni con differenti gradi di difficoltà. Questo permette di arricchire la mente e di conseguenza il SNC di esperienze motorie costruttive e di rinforzare e mobilizzare nel modo più ampio il proprio corpo. Di grande importanza inoltre è sedersi, camminare e rimanere in piedi fermi correttamente, rispettando il più possibile la fisiologia della colonna e a non assumere per lungo tempo posture viziate e asimmetriche, che comporterebbero paramorfismi inizialmente e in seguito, nei casi più gravi dismorfismi.

* Sviluppare un buon equilibrio psichico

* Condurre uno stile di vita sano impostato su abitudini corrette e rispettose dello stesso equilibrio psicofisico.

* Alimentarsi in maniera corretta e coscienziosa. 

 

Sebbene l’ideale sarebbe quello di sviluppare tutti questi aspetti sin dall’infanzia, anche in età adulta, a nessuno è preclusa l’opportunità di poter migliorare le proprie condizioni di salute fisica grazie ad un lavoro di rieducazione posturale e psichica mediante una umile e sincera rivisitazione dei suoi modelli educativi comportamentali. 

Senza ombra di dubbio uno degli strumenti principali per poter lavorare in questa direzione è rappresentato dallo Yoga terapeutico, in quanto in grado di rieducare la persona sia a livello fisico, psichico e coscienziale. 

 

Per intervenire positivamente sulla postura e poter incominciare a fare un lavoro di rieducazione e correzione, consigliamo la lettura delle altre tematiche. In particolar modo: "la catena muscolare posteriore" con la consultazione alla fine degli esercizi di RPG e "l'ernia del disco", dove vengono dati importanti consigli riguardo alla corretta postura della colonna. 

 

 Testo revisionato dicembre 2018










Credits giracrea & grifo.org